VISITA IL NOSTRO NUOVO SITO!
MASTERCLASS GRATUITE
APP PER IL TELEFONINO
SEGNALI DI TRADING GRATIS
Questo ed altro ancora lo puoi trovare solo su:
www.strategico.life
Molti Trader mi chiedono come dichiarare al fisco gli utili da Forex in quanto ignari delle regole e circolari dell’Agenzia delle Entrate. Nelle precedenti pubblicazioni abbiamo parlato di risparmio gestito e risparmio amministrativo affinché capiate le differenze, mentre nella prossima pubblicazione parleremo di Mission One e della sua tassazione, oggi parliamo su come dichiarare al fisco gli utili da Forex.
Con la risoluzione n.67/E dell’Agenzia delle Entrate è stato chiarito che le plusvalenze realizzate con l’attività di Forex devono essere indicate in dichiarazione dei redditi, nel quadro RT, sezione II-B, del modelli Unico delle Persone Fisiche.
Ricordiamo a tutti che l’art. 67 del TUIR prevede la tassazione delle plusvalenze derivanti da cessioni di valute provenienti da depositi e conti correnti si ha solo nel caso in cui la giacenza in valuta nei depositi e conti correnti complessivamente sia superiore a € 51.645,69 per almeno 7 giorni lavorativi continui nel periodo d’imposta in cui la plusvalenza è stata realizzata. Quindi se restiamo al di sotto di detta soglia non dobbiamo dichiarare alcun reddito al fisco.
Di conseguenza la circolare 102/E del 2011 dell’Agenzia delle Entrate ha precisato che le plusvalenze da Forex da una persona fisica non esercenti arti o professioni è assoggettata a imposta ISOS (imposta sostitutiva) del 26% anche a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs 44/2014.
Quindi dopo aver determinato se dobbiamo o non dobbiamo dichiarare in Unico i proventi da dichiarazione Forex, cerchiamo di capire come determinare la base imponibile a cui applicare l’imposta sostitutiva (ISOS) del 26%.
Con le normative attuali in caso di spostamento in entrate o uscita per un minimo annuale di € 10.000 l’importo va indicato nel grado RW ed RT della dichiarazione dei redditi al fine del calcolo dell’imposta ISOS.
Il versamento dell’imposta, nel caso in cui il broker non applichi la ritenuta d’imposta ISOS oppure sia un broker estero, è effettuato con modello F24 indicando il codice tributo “1100” ed indicando l’anno di imposta alla stessa scadenza delle imposte sui redditi.
Voglio ricordare a tutti che molti Broker applicano in automatico la ritenuta d’imposta versandola per conto del cliente allo stato italiano ed applicando il sistema del Risparmio Amministrativo.
Vi consigliamo sempre di farvi assistere da un professionista preparato in materia.
VISITA IL NOSTRO NUOVO SITO!
MASTERCLASS GRATUITE
APP PER IL TELEFONINO
SEGNALI DI TRADING GRATIS
Questo ed altro ancora lo puoi trovare solo su:
www.strategico.life
Aspetto fiscale interessante, le perdite si sottraggono ai profitti, per la dichiarazione dei redditi? Grazie, saluti
nando
Buongiorno Nando, cerchiamo di fare chiarezza dicendo che nel corso del 2010 l’Agenzia dell’Entrate ha aggiornato le regole Forex considerandolo strumento finanziario ed inglobandolo nel nuovo articolo 1 del Testo unico della finanza.
(Tuf).http://www.consob.it/main/regolamentazione/tuf/storico_TUF/26-dlgs58_1998_aggiornato_dlgs_104_2010.pdf
Oggi le plusvalenze (derivanti dalla somma algebrica dei differenziali realizzati)del trading devono essere dichiarate nella dichiarazione dei redditi, e sono assoggettate ad una tassazione del capital gain del 26% senza la possibilità di portare in deduzione le minusvalenze, se non su base giornaliera.
Adesso considerato che il trading è di operazioni in perdita e operazioni in utile si è chiarito che è possibile portare in deduzione le minusvalenze per 3 anni nel cosiddetto “zainetto fiscale” (credito che il trader può accumulare con le perdite, e valido per gli anni successivi).
Esempio: un trader realizza una perdita di euro 500, non pagherà le tasse sui primi euro 500 di utile dei quattro anni successivi.
Inoltre voglio ricordare che il comportamento fiscale varia a seconda dell’opzione per il “regime del risparmio amministrato” dove non si dovrà fare alcuna dichiarazione perché penserà a tutto l’intermediario finanziario, che opera come sostituto d’imposta, e chi opta invece per il “regime del risparmio dichiarativo” dove dovrà versare l’imposta dovuta in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Esempio Forex
01/05/2014 plusvalenza di euro 2.000
06/05/2014 minusvalenza di euro 600
14/05/2014 plusvalenza di euro 750
22/05/2014 minusvalenza di euro 100
“capital gain netto” pari a 2.050 euro
Imposta da versare: 533 euro (26% di 2.050 euro)
Per tutti i lettori allego il link della ultima risoluzione dell’Agenzia delle Entrate 102/E
del 25 ottobre 2011 a sostegno di quanto precedente descritto.
LINK
Salve, non mi è ben chiara una cosa e cerco di spiegarmi con un esempio:
mettiamo che io inizi a fare del trading presso un broker che operi come sostituto d’imposta, e che riesca a realizzare dei buoni profitti annui (es. 50-60.000 euro);
su base giornaliera il broker calcola e trattiene il 26% (capital gain) del profitto + eventuali commissioni.
Al momento della prossima dichiarazione dei redditi non dovrei dichiarare nulla, ma dovrò pagare anche l’IRPEF su quel reddito oppure è solo tassato alla fonte? grazie mille!
Certo che non dovrà dichiarare nulla in quanto un Broker che opera come sostituto d’imposta è nell’area OCSE quindi dichiara di default all’Agenzia delle Entrate il suo codice fiscale, la trattenuto ed il successivo versamento allo Stato Italiano. E’ bene sempre verificare le convenzioni tra i paesi al fine di verificare la corretta applicazione delle regole. Confermo che non dovrà pagare nulla in quanto l’imposta del 26% sul Capital Gain è denominata ISOS (imposta Sostitutiva). Quindi il reddito è tassato separatamente.
Naturalmente ogni anno la legge finanziaria apporta modifiche importanti, e sarà nostra premura informare i lettori del nostro blog forexstrategico.com
chiedo scusa ma l’imposta sostitutiva non è del 12,5 %?
Buongiorno Signor Eugenio, l’imposta sostitutiva sul capital gan ha subito notevoli incrementi fino ad arrivare al 26%. Attualmente gli unici prodotti finanziari che producono capital gain soggetto al 12,5% sono:
– Titoli di Stato
– Titolo di Enti Territoriali
– Buoni Postali fruttiferi e titoli equiparati
– Titoli di Stato di Paesi facenti parte della White List
Salve, stavo cercando disperatamente informazioni precise e chiare riguardo la dichiarazione delle minusvalenze e delle plusvalenze derivanti dal trading on line e mi sono felicemente imbattuto in questo sito.
Avrei dei quesiti, spero di riuscire a spiegarmi e a ricevere le risposte che spero di avere.
Dunque, ho cominciato a fare trading on line nel 2013, ho iniziato con un broker estero che mi ha dato un bonus iniziale e poi ho cominciato a versare soldi veri. Ho concluso l’anno in perdita (anche se ci sono stati diversi prelievi) e nel 2014 non ho dichiarato le minusvalenze nella dichiarazione dei redditi, ero scarsamente informato riguardo la tassazione sul trading on line.
Nel corso del 2014 ho continuato a versare sul conto, poco per volta, e a far trading. Ho cominciato a guadagnare qualcosa, infatti ho fatto anche nel corso del 2014 vari prelievi, ma ho chiuso comunque l’anno in perdita.
Quest’anno ho generato, fin’ora, un notevole gain e mi stavo ponendo questi quesiti:
-posso in qualche modo “modificare” la dichiarazione dei redditi dell’anno scorso e dichiarare le minusvalenze del 2013?
-in caso affermativo, come?
-come faccio a calcolare l’IVAFE (se dovuta)? quali somme devo prendere in considerazione?
Ho letto diverse cose riguardo l’IVAFE, ma non c’ho capito molto. Opero soprattutto con valute, ma nel corso del 2013 he del 2014 ho anche operato su metalli, materie prime e azioni.
Spero possiate illuminarmi, grazie.
Salve, la dichiarazione dei redditi Unico 2014 per i redditi 2013 è modificabile con l’istituto del ravvedimento operoso D. Lgs 472 versando una sanzione con il modello F24 al fine di presentare la dichiarazione dei redditi integrativa. Ritengo che l’operazione vana valutata con attenzione valutando il valore della minusvalenza. In riferimento all’IVAFE stiamo pubblicando la “fiscalità in pillole” sulla tassazione delle rendite finanziarie e parleremo anche di IVAFE, le consiglio di seguirci.
Grazie mille per la risposta, seguirò con attenzione, come sto già facendo.
Salve, ho appena letto questo articolo
http://www.forexstrategico.com/it/come-dichiarare-al-fisco-gli-utili-da-forex/
potrei sapere alcuni nomi di broker che versano le tasse per il cliente applicando la modalità risparmio amministrativo?
Complimenti per il sito, davvero ben fatto.
Conto di fare coaching privato nelle prossime settimane.
A presto,
Davide
Grazie per i complimenti.
Broker sostituito di impostain italia io conosco activetrades e supertradingonline alias afxcapital.
Ciao.
Vorrei chiedere una conferma: Per quanto riguarda il trading online quindi occorre dichiarare profitti solo nel caso si siano superate le soglie di 10000 euro di movimento o 51.645,69 euro di giacenza in valuta estera? Grazie della dispponibilità! Gran bel sito!
I profitti vanno sempre dichiarati.
Buonasera,
ho aperto un conto in svizzera e sto facendo lavorare i soldi su una piattaforma, per la dichiarazione dei redditi non avendo ancora chiuso il costo e quindi incassato alcun euro cosa devo fare ??
Il nostro commercialista Piero Di Bello ultimamente è molto impegnato con clienti importanti, puoi comunque provare a scrivergli a piero@pierodibello.com
Salve. I profitti vanno dichiarati quando si preleva o già quando si trovano sul conto?
Dipende dai casi, ti conviene sentire con un buon commercialista.